The water fan di Winslow Homer
C’è un respiro originario a cui accedo tuffandomi nell’acqua marina. Non ad una parola, non ad un gesto, non allo sguardo dell’inizio, ma ad un respiro, il mio primo respiro.
Tutto è tutto insieme, io e tutto-tutto-tutto-gettato insieme – viva io, viva l’aria, viva la luce, vivo il sole, vivo il latte, viva la notte, tutto insieme e vasto e pieno nel respiro primigenio.
Il mare ha la voce del respiro; la sua voce è un canto, il grande grido-suono che non vogliamo più respirare e fruire e cantare. Mi immergo nelle sue gamme di toni, ed ecco la voce, la mia voce.
Mi capita spesso di rimanere troppo a lungo arrotolata nella mia conchiglia, immobile; sento avvolgermi la nostalgia, guardo la mia paura,
e nell’attesa trabocca di nuovo e più forte l’istinto di scagliarmi nel respiro.