Che bella estate è la ninfea: la sento spandere dormiveglia intorno a sé, la vedo in sogno come un’apparizione. Al crepuscolo, tra il legno di pioppi, il vento mi sussurra le ferite che ho guarito.
Tutto è umido e molle nella mia ombra piumata; e me ne sto splendente, e te ne stai nobile e bello nell’aria di poche nubi. Sei il mio eroe dormiente, il mio malanno di miele.
Se sfuggo come una farfalla è per farti desiderare più forte.